WWW.AMBRAJOVINELLI.IT E' DEDICATO AL TEATRO AMBRA JOVINELLI DI ROMA, FONDATO NEL 1909 E DISTRUTTO NEL 1999.
Ambra Jovinelli
   La storia: dalla fondazione alla chiusura (1909-1990)
Il teatro popolare più famoso di Roma
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Il teatro popolare più famoso di Roma

Ettore Petrolini
 
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Quella sera l'uccelliera era ancora di pessimo umore. Prima di Petrolini c'erano stati parecchi numeri che avevano soddisfatto poco. E le vestali del loggione significavano il loro pollice verso con una recrudescenza di invettive e di sibili. E infine, da cento e cento bocche eruppe un grido solo: Petrolini, Ferroliiii, Petroliniii! E allora, soppressi parecchi numeri, apparve alla ribalta Petrolini. Alla prima, che delusione per me! Petrolini era di una correttezza esasperante. Marsina nera che non faceva una grinza, sparato abbagliante, cravatta a nodo libero, ma annodati irreprensibilmente, misurata col millimetro, guance sbarbate, tirate a pomice, sulle labbra un sorriso stereotipo, quasi idiota. E la sua compagna, fine, elegante, con un vestito quasi interamente accollato. Insomma, due viventi simboli della correttezza. E la correttezza del loro duetto! Non ne ricordo il contenuto, ma una insulsaggine di cui protagonisti erano un uccelllino, una rosa e il chiaro di luna. E la pronuncia di Petrolini! Una cosa ineffabile. L'italiano ultrapuro dei filodrammatici, che per far bene i toscani addolciscono la S anche la dove i toscani la pronunciano dura. I due belarono cosi' la prima strofa, fra l'inesplicabile rispetto dell'uccelliera. Ed lo me ne stavo gia' andando, quando, alla terza, intervenne il fatto nuovo. La compagnia di Petrolini rinuncio' a belare. Ma Petrolini questa volta fece, con la bocca, s'intende, l'accompagnamento; e subito un'ondata di gioia m'invase e scancello' repentinamente ogni delusione. Che cos'era quell'accompagnamento! C'era lo scherno a tutte quelle canzonette dolciastre e pseudo-aristocratiche che imperversavano nel caffe' concerto; la canzonatura agli artisti che le prediligono e se ne credono elevati e nobilitati, come da un nastro all'occhiello; lo sberleffo verso i sedicenti pubblici che le pigliano sul serio. Finito il duetto, l'uccelliera, che s'era via via spampanata dalle risa, proruppe in quell'ovazione interminabile, mastodontica, fantastica.

Ettore Romagnoli
In platea

>> Toto'